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REVISIONE ARTICOLO 2.0
JIM
HENSON
di The Dreaming Man (Redazione)
A SINISTRA HENSON CON UNA DELLE PRIME APPARIZIONI DI KERMIT /// A DESTRA UN FRAME DELLO SHOW SAM AND FRIEND
Henson capisce che con i suoi pupazzi può mettere in scena qualsiasi argomentazione e interpretazione, trasformando degli oggetti inanimati in qualcosa di vivo e di reale.
La sua ricerca fa passi avanti proprio in questo senso, modificando lo stato dell’arte di allora. Decide difatti di costruire non più dei pupazzi in legno, ma in gomma piuma per differenziarne le forme e rendere i burattini più espressivi; studia i movimenti e le battute per una migliore recitazione; elimina le corde che la tradizione usava per il movimento degli stessi, sostituendole con delle stecche attaccate agli arti che permettevano una migliore manovra e quindi una più efficace posa espressiva degli stessi personaggi; sincronizzava l’apertura della bocca secondo il tipo di suono che il personaggio emetteva, non più quindi un’apertura “a casaccio”; inventò diverse soluzioni per fare in modo che i suoi personaggi potessero “vivere di vita propria” quindi apparentemente slegati dall’animatore umano (in una scena Kermit va addirittura in bicicletta); stabilisce che le forme e i caratteri dei pupazzi devono adesso riflettere la loro personalità e migliora lo spazio di presentazione delle animazioni.
I riflettori sul suo lavoro arrivano quando Henson realizza Sesame Street, un programma didattico espressamente rivolto ai piccoli telespettatori in cui una folta schiera di pupazzi dai caratteri più svariati, si combinano tra loro in situazioni umoristiche e riprese in live action con l’obiettivo di insegnare qualcosa.
Lo show va avanti dal 1969 fino al 1990 e fa la storia della televisione americana. Si tratta innanzitutto di uno show innovativo perché di fatto crea un modello di edutainment (intrattenimento educativo) mai visto prima.
Inoltre, la sua creazione vede la collaborazione attenta di scrittori, produttori, educatori e ricercatori a più livelli (psicologi e formatori) che lavorano in simbiosi per la realizzazione dello show. Un modo di lavorare che verrà sdoganato come un modello lavorativo ben preciso che prenderà il nome di “CTW Model” (Children Television Workshop).
In questo show, Jim Henson da sfogo alla sua creatività creando centinaia di soggetti. Allo spettacolo si presenteranno anche alcuni personaggi tra cui Oscar il brontolone, Bert ed Ernie, Cookie Monster e Big Bird.
Sesame Street è per Henson un momento chiarificatore del suo lavoro. Decide infatti proprio con questa serie, lunga e duratura, di lasciare la pubblicità e di dedicarsi allo sviluppo dei suoi personaggi per raccontare delle storie diverse. Così, da questa esperienza nascono I Muppet (The Muppets), uno show seguitissimo al punto di declinarsi anche in diverse pellicole per il grande schermo il cui capostipite è The Muppet Movie del 1979 (in Italia Tutti a Hollywood con i Muppet o ancora Ecco il film dei Muppet). Qui i personaggi come Miss Piggy, Gonzo e Fozzie, non per ultimo La Rana Kermit, ma anche Oscar il brontolone e così via, entrano nell’immaginario collettivo diventando interpreti di storie paradossali e surreali, ma anche lo specchio della società americana del tempo.
Nel film prendono posto le maggiori tecniche usate nel cinema degli effetti come il bluescreen, il compositing, ma anche tecniche cinematografiche più semplici in grado di simulare delle realtà impossibili da fare per dei pupazzi come guidare una bicicletta o un’automobile.
Ad esempio, la scena in cui Kermit se ne va a spasso con una bicicletta è stata ottenuta con i burattinai che gestivano dall’alto le sue azioni mentre una gru lo spostava in avanti grazie all’uso di cavi trasparenti.
Nel 1979, George Lucas, suo caro amico, desiderava che Henson animasse il pupazzo di Yoda nel film L’impero colpisce ancora (Usa, 1980), ma questi influenzato dal peso della saga non se la sentì di farlo e lasciò il post a Frank Oz che se ne occupò in maniera egregia.
Lo sviluppo dei personaggi dei Muppet va di pari passo con le tecniche di volta in volta inventate e applicate da Henson e dai suoi reparti. Nel corso del tempo la Jim Henson's Creature Shop, la Jim Henson Pictures, la Hit Entertainment e molte altre ramificazioni della casa madre, dove ci si occupa di tutti gli aspetti della creazione dei personaggi e della produzione e distribuzione dei suoi lavori.
L’animatronica diventa parte integrante nella costruzione dei personaggi che in parte abbandonano la “mano”, energia animatrice dei suoi pupazzi, per riempirsi di cavi, sensori e pistoni in grado di donare nuove espressioni, sempre più vicine alle emozioni umane. Con l’Henson Performance Control System, i reparti mettono in piedi un impianto in grado di mostrare nei suoi personaggi, espressioni e movimenti realistici, che toccano l’apice nell’animazione dei pupazzi.
Le nuove possibilità di animazione vengono messe in campo, assieme all’arte dei burattini, con i film Labyrinth - Dove tutto è possibile e Dark Crystal dove si raggiungono altissimi livelli di qualità e fattura.
Tutti i personaggi sono mossi da animatori a loro dedicati: alcuni vengono pilotati a distanza, altri li indossano mentre diversi prestano i loro arti per muovere teste, braccia, gambe. Nelle due pellicole, si fa uso di moltissimi effetti tramite set extension, il croma key, la presenza di modellini e così via.
Per fare in modo che i personaggi si muovano in scioltezza all’interno di un mondo tridimensionale, Henson decide di costruire i suoi set con dei pavimenti vuoti a scomparsa, in modo da poter sistemarvi dentro animatori, tecnici, cavi e quant’altro serva alle animazioni dei pupazzi. Lo sforzo è immane, ma i risultati sono pregevoli e le due pellicole diventano un cult di genere.
L’anno seguente Henson appare in The Jim Henson Hour, un programma contenitore introduttivo agli show della serata. All’interno prendono vita alcuni mini-film, siparietti con Kermit La Rana e diversi dietro le quinte dei Muppet. Insieme a Henson, è presente nel programma un leone bianco, chiamato Thought Lion (il leone pensieroso) che viene animato a distanza tramite un sistema pilotato da un computer. La popolarità dei personaggi di Henson pervade la cultura americana al punto che essi stessi diventano delle star al pari di quelle in carne e ossa.
Nel 1989, Jim Henson entra in affari con la Disney con un contratto da 150 milioni di dollari. La sua speranza è quella di potersi dedicare attivamente e creativamente alle sue fantasie sapendo di avere un colosso alle spalle in grado di gestire il lato finanziario delle sue produzioni. Purtroppo, dopo aver finito l’ennesimo lavoro sui Muppet – uno speciale televisivo per la Disney intitolato The Muppets at Walt Disney World – si ammala di influenza e muore per complicanze polmonari il 16 maggio 1990, all'età di 53 anni.
Jim Henson ha lasciato un vuoto incolmabile. Ricordato “solo” da tutti come il papà dei Muppet e in particolare di Kermit, è di fatto considerato come uno dei più grandi burattinai al mondo e artisti innovatori della televisione americana.
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